Ho tra le mie mani la quarta edizione del trattato di Gerontologia e Geriatria di Umberto Senin e della sua Scuola, con il contributo di altri qualificati ricercatori ed esperti, opera che onora l'Università Italiana e in particolare la Facoltà di Medicina.
Perchè ritengo sia così importante questo volume?
Certamente per la completezza e la complessità degli argomenti contenuti e la loro sapiente ed incisiva trattazione; certamente per l'edizione dalla grafica piacevole alla vista, attraente e sicuramente apprezzata dai giovani studenti e dagli studiosi che ne leggeranno il testo, favoriti dall'inquadramento in sinopsi dei capitoli che ne rende facile la consultazione; o ancora per le letture consigliate sotto ogni capitolo, ben più efficaci della consueta bibliografia. Ma la mia mente di geriatra è colpita dal secondo sottotitolo di copertina, Fondamenti di Gerontologia e Geriatria: è proprio questa la chiave di lettura, la riproposizione della nostra disciplina, centrale, come è stato detto, per un nuovo umanesimo. Viviamo un periodo in cui l'apporto, indubitabilmente positivo del progresso tecnologico alle scienze mediche, ha favorito l'ultraspecializzazione, ma al tempo stesso ha provocato una inevitabile parcellizzazione dell'assistenza, penalizzando la Geriatria e la sua visione globale, focalizzata non sulla malattia , ma sulla persona valutata attraverso le tre sfere di osservazione, clinica, psicologica e sociale. Infatti, tale è la cadenza formativa del testo, nel quale si scorge l'impegno alla ricomposizione della frammentazione, che è fondamento principale della nostra disciplina.
Il libro si apre con l'inedita narrazione della nascita fin dai primi del Novecento di alcuni documenti geriatrici: dagli scritti di un medico europeo emigrato negli Stati Uniti alla figura fondamentale della Warren, donna inglese geniale e innovativa, che curando gli anziani sposa la competenza al rispetto della vita umana, via via fino ad arrivare all'affermazione della Geriatria italiana con Greppi, ma soprattutto con il maestro comune a tutti noi, Francesco Maria Antonini. Si snoda quindi l'epoca d'oro della Geriatria negli anni 80 e 90, fino ai primi del nuovo secolo, epoca che ha visto in Senin uno dei maggiori protagonisti. E ora? Una storia in modo così completo non era mai stata scritta e ben delineata, con le sue battute d'arresto e le sue contraddizioni, ma l'attualità non è di conforto; La sua storia occupa quindi la prima delle sette sezioni del testo, nelle quali vanno ad inserirsi i 32 capitoli, in una sequenza logica: in primis quelli della seconda, più gerontologici, dedicati all'invecchiamento di organi ed apparati, che iniziano a delineare la vulnerabilità della persona anziana, pur nell'eterogeneità del modo d'invecchiare secondo la storia e lo stile di vita; poi quelli della terza sezione, nei quali viene disegnato il profilo dell'anziano fragile, il vero paziente geriatrico, con le modalità di valutazione della sua fragilità e con una forte riflessione sugli aspetti biologici e ambientali e le loro conseguenze nel percorso di vita. E'così che alla Geriatria e alla sua storia viene rivendicato anche il merito di una lotta contro gli stereotipi negativi legati alla vecchiaia e verso tutto quello che è stato un "sentimento", che all'interno della stessa medicina spesso ha prevalso: l' ageismo. Dalla sezione quarta forniscono le grandi sindromi geriatriche, intese come condizioni patologiche diffuse in età avanzata, legato al calo funzionale globale. E non posso fare a meno di citare il capitolo dedicato al deterioramento cognitivo, in cui accanto alla sapienza del suo maestro traspare l'intelligenza di Patrizia Mecocci, testo di per sé magistrale per la documentata sintesi di studi e di esperienze e per la chiarezza espositiva.
Dalla sezione quinta si entra nei problemi clinici ricorrenti: dalla depressione allo scompenso cardiaco, dalla malnutrizione ai problemi chirurgici, osservati naturalmente dal geriatra nel paziente geriatrico. E non mancano le considerazioni ai problemi iatrogeni e persino al self neglect! A seguire, inevitabilmente la sesta sezione è dedicata alla riabilitazione in tutti i suoi aspetti, aspecifici come metodi di contrasto alla disabilità, valorizzazione delle capacità conservate e coinvolgimento del paziente e del suo ambiente; specifici come i protocolli dedicati alle varie condizioni patologiche, corredati dalla rete dei servizi necessari a risposte congrue ed efficaci. Tuttavia le immagini mostrate nelle ultime pagine della sezione provenienti da luoghi delle cure, sono purtroppo molto sconfortanti e stimolano un impegnarsi per un cambiamento organizzativo e gestionale. In effetti si tratta di una sezione meno approfondita delle altre nelle sue sfaccettature valutative e nelle sue proposte assistenziali e lascia l'amaro in bocca per la mancata visione del progetto riabilitativo globale ancora lontano nel mondo reale. La settima e ultima sezione riguarda i problemi etici e le considerazioni sulla dignità ei diritti, nonché sulle misure di protezione giuridica contro gli abusi. Qui la parola chiave diventa l'etica della responsabilità, il bene e il giusto delle scelte che ogni operatore si trova a compiere davanti alla vulnerabilità dell'anziano fragile, in capitoli molto seri e incisivi. Il trattato si conclude presentando due appendici con gli strumenti e le metodologie di valutazione multidimensionale geriatrica e una terza che reca un interessante curriculum europeo geriatrico dedicato a studenti e specializzandi. Concludere il doveroso indice analitico.

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Un ringraziamento sincero al professor Senin e ai suoi collaboratori, che hanno saputo offrire agli operatori geriatrici e "ben oltre" una complessa opera di sintesi e rielaborazione destinata ad essere uno strumento fondamentale di studio e di lavoro per tutti noi.
Luisa Bartorelli